La 'pallona' e i selfie con le star: la Next Gen dell'autografo al Foro

La palla gialla in formato XXL e il pennarello nero d'ordinanza gli strumenti dei piccoli cacciatori di firme delle stelle del padel: “Ho una ventina di autografi sulle palline e 'pallone' ma non mi fermo qui”, racconta un giovane fan sul Pietrangeli. 

"C'è Galan davanti il Pietrangeli", e via a correre dietro le statue del Foro Italico. “Ma quella non è Carolina Orsi con Giulio Graziotti?”. E, ancora: “Guarda, c'è Martita Ortega lì, andiamo!” Chi parla? I bambini alla ricerca dei propri idoli per un selfie o un autografo. L'ennesimo segnale di quanto i giocatori di padel siano entrati nel cuore dei più giovani. 

Un esercito di piccoli fan che si sposta da una parte all'altra del site, tra risate e la voglia matta di incontrare le stelle del padel, armati di smartphone, cappellini, magliette da autografare e dell'immancabile pallina gialla - anzi 'pallona' considerando l'ormai famoso formato XXL - che ha sostituito il taccuino di una volta per le firme dei campioni. Un oggetto sacro per i più giovani che ovviamente fa coppia con il classico pennarello indelebile nero per un rito che va in scena subito dopo la fine di ogni partita: piazzarsi con la 'pallona' dietro la panchina dei giocatori a caccia del prezioso ricordo da portare a casa.

“Ieri è andata alla grande – racconta Jacopo, 11 anni – perchè con l'aiuto di mio padre e di un addetto ai campi ho rimediato l'autografo di Gemma Triay, Javi Barahona e Federico Chingotto”. La collezione delle 'pallone' firmate è ormai una tradizione: “Questa per me è la quarta. In totale ho 'conquistato' (la licenza poetica gliela lasciamo ndr) una ventina di autografi nei tornei a Milano, Genova e quello dello scorso anno qui. I più preziosi? Sicuramente quelli di Coello, Tapia e dei Chingalan, ma anche quello di Belasteguin che ora ha smesso quindi diventa molto più prezioso”, ha raccontato al fianco del suo amico Matteo che invece non ha dubbi: “Io ho iniziato a giocare a padel e mi sto allenando molto. Forse tra qualche anno sarò io a firmare autografi  a te, Jacopo! (e ridono entrambi di gusto ndr)”. 

"Vorrei una foto con Bea Gonzalez, è la più forte e, certo, Lebron è sempre Lebron eh" oppure "Dopo quello di Sinner agli Internazionali, ora spero nell'autografo di Ari Sanchez", recitano un paio di ragazzine svelte come faine nel muoversi a caccia di superstar. Hanno tredici anni e la faccia di chi sulla caccia agli autografi è a livelli cattedratici: “Inutile stare troppo sui campi, fa caldo e rischi di non beccarne neanche uno, se invece ti piazzi dalle parte dell'area giocatori (la player lounge ndr), lì puoi prenderne un bel po'...”.

C'è addirittura chi, come Carlotta, sogna una "pala" o un asciugamano di Paquito Navarro, idolo della Capitale: "Magari vince e per la felicità me la regala", perchè in fondo sognare non costa nulla. E qui tornano le due 'cattedratiche' che la sanno lunga: “Noi la pala la chiediamo sempre e ci dicono di 'no' però a quel punto si inteneriscono e il selfie e l'autografo ci scappano!”.

Parole e speranze, le loro, che esprimono il vero amore per questo sport e raccontano nel migliore dei modi il grande successo del Major di Roma: una festa popolare dove i più giovan sognano e si divertono, tra occhi spalancati e facce incredule. "Che spettacolo Claudia Fernandez, ma come ha fatto?", si chiedono immaginandosi un giorno sul campo Centrale proprio come la stella spagnola. 

Uno spettacolo dentro e fuori i cristalli al Foro Italico con il Major italiano che si conferma non solo la vetrina perfetta delle stelle mondiali, ma anche come location perfetta per i giovani appassionati di padel tra aree dedicate, campi in cui divertirsi e momenti di gioia per aver scattato una foto con il proprio idolo. Una di quelle da postare sui social e poi riguardare con un sorriso. Un po' come si faceva una volta con le cartoline ricevute. Mica male quella della quarta edizione del BNL Italy Major Premier Padel.