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In serata, a Roma, si decideranno i vincitori della quarta edizione del BNL Italy Major. In campo Tapia/Coello e Galan/Chingotto, le stesse coppie finaliste nel 2024. Fu la penultima vittoria degli inseguitori, poi battuti nelle nove sfide più recenti. Messo al riparo il n.1, ora Arturo e Agustin rivogliono il trono della Capitale
15 giugno 2025
A un anno (o quasi) dalla finale dell’edizione 2024, il titolo del BNL Italy Major sarà di nuovo conteso fra le stesse due coppie. Ma non poteva esserci notizia migliore, perché ad affrontarsi sul Centrale nella serata romana – secondo match dalle 18.30, dopo l’ultimo atto del torneo femminile – ci saranno ancora i migliori del mondo: da una parte della rete i numeri uno Arturo Coello e Agustin Tapia, dall’altra i numeri due Ale Galan e Federico Chingotto, campioni in carica al Foro Italico. Già, perché lo scorso anno a vincere furono loro, a sorpresa, chiudendo per 6-3 1-6 6-1 una finale che profumava di sorpasso nelle gerarchie. Invece, i mesi successivi hanno raccontato una storia diversa e, ora che la testa della classifica mondiale non è più in discussione, Coello e Tapia puntano a riprendersi anche il trono della Capitale, occupato nel 2023.
Il pubblico italiano avrà il duello che sognava, il più atteso e spettacolare, diciottesimo (!) capitolo in meno di 15 mesi di una storia fatta di ripetute finali, ma anche di un esito che non cambia da quasi un anno. Perché per ritrovare l’ultima vittoria di Galan e Chingotto serve tornare addirittura al 7 luglio 2024, 343 giorni fa, quando dopo il trionfo romano gli inseguitori vinsero anche a Genova, portandosi in vantaggio per 5-3 nella conta degli head to head. Oggi, invece, il bilancio dice 12/5 per i numeri uno, con una serie aperta di nove successi consecutivi, sette nel 2024 e gli ultimi due quest’anno, prima nel Major del Qatar e poi nel P2 di Bruxelles. Vittorie spesso nette in campo e diventate ancora più pesanti a livello psicologico, costruendo nella mente dei rivali una montagna sempre più difficile da scalare.
Le due coppie rivali arrivano in finale con un cammino simile, fatto di tre vittorie in due set e una quarta in rimonta, l’ultima per entrambe, nelle semifinali di sabato. Galan e Chingotto hanno rischiato qualcosina contro Lebron/Stupaczuk, Coello e Tapia molto meno contro i giovani arrembanti Leal/Guerrero, lasciandogli un tie-break prima di dominare alla loro maniera, quella che li ha resi inavvicinabili per tutti, specialmente nei Major. Negli ultimi sette grandi tornei del calendario hanno perso una sola partita. Quale? Proprio la finale romana del 2024, una delle pochissime macchie di un regno capace di stuzzicare il paragone coi più forti di sempre. Arturo e Agustin hanno atteso un anno intero per costruirsi la chance di cancellare quella sbavatura, e ora il momento è arrivato. Ci sarà da divertirsi.