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Debutto vincente al Foro Italico per i campioni in carica Ale Galan e Federico Chingotto, che dichiara amore al pubblico del BNL Italy Major. “La gente ci segue, ci sostiene, rende l’esperienza ancora più bella”. Sul suo rapporto col nostro paese: “Qui mi va sempre bene, per gli argentini è quasi come giocare in casa”
di Marco Caldara | 11 giugno 2025
Il polso della popolarità romana di Federico Chingotto l’ha dato la sua capatina di martedì sul Pietrangeli, durante il debutto di Sara Errani. Desiderava vedere qualche punto, invece per un quarto d’ora abbondante ha visto solo cappellini da autografare e smartphone puntati sul viso, da parte degli appassionati che l’hanno subito notato mentre tentava (invano) di mischiarsi fra gli spettatori. “Roma – racconta il campione in carica del BNL Italy Major – è fantastica anche per questo, perché l’affetto della gente è qualcosa di incredibile, sin dal primo giorno. Ci seguono negli allenamenti, ci sostengono, rendono ancora più preziosa l’opportunità di giocare in un luogo storico come il Foro Italico. Insieme ad Ale (Galan, ndr) proveremo a fare il massimo per regalare a tutti uno spettacolo. Abbiamo tanta voglia di fare bene, anche se siamo consapevoli che è sempre più difficile. Il livello si alza torneo dopo torneo”.
La prima finale del loro Major, come l’ha definita lui stesso, è finita 6-2 6-3 in 60 minuti esatti, contro Javi Valdes e Guillermo Collado, mercoledì mattina sul Centrale. Un bel modo per iniziare la corsa verso la difesa del titolo. “Trionfare qui lo scorso anno – continua – è stato incredibile. Vincere i titoli dà una soddisfazione unica, riempie il cuore. Ed è come una sorta di liberazione: tutti lavoriamo duramente ogni settimana, ma il premio finale è per pochissimi, solo per due. Ce la siamo goduta tanto e incrociamo le dita con l’augurio di poter vivere di nuovo una settimana simile”. Dovesse succedere, sarebbe il suo secondo Major, di nuovo in quell’Italia dove lo scorso anno vinse con Galan 13 match su 14, prendendosi il titolo al Foro Italico, poi quello a Genova e quindi la finale a Milano. “Qui ci va sempre super bene e per noi argentini è quasi come giocare in casa: sono molti gli aspetti che ci accomunano agli italiani”.
Tornando alla popolarità, sua e dei principali colleghi, sta crescendo costantemente come cresce il padel, sempre di più. “Premier Padel – dice ancora il “ratón” – sta facendo un grande lavoro per lo sviluppo del gioco, per renderlo sempre più internazionale. Noi siamo molto contenti di poter apportare il nostro granellino di sabbia alla causa, competendo in tornei come questo, così come in tanti altri posti in giro per il mondo. Si vedono di continuo molti nuovi giocatori nel tabellone principale, il livello dei giovani è sempre più alto e l’Italia è uno dei paesi nei quali lo sviluppo è maggiore”. Anche grazie al Major.