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Juan Lebron, un "nuovo" spirito per tornare a brindare al successo

Il digiuno di successi con Paquito Navarro sembrano però aver restituito al mondo del padel un nuovo "Lobo": più propositivo e disponibile, autocritico quando occorre, meno "bad boy".

di | 22 giugno 2024

Quasi quattro mesi. E' il tempo trascorso dall'ultimo successo di Juan Lebron: la coppia con Ale Galan non era ancora "scoppiata" e il 29enne andaluso trionfava, lo scorso 2 marzo, al Riyad Season Premier Padel P1. Il digiuno di successi e un po' di imprevista fatica a trovare la forma migliore nella nuova "pareja" con Paquito Navarro sembrano però aver restituito al mondo del padel un nuovo "Lobo": più propositivo e disponibile, autocritico quando occorre, meno "bad boy".  

Dopo aver giocato due volte sul Centrale, nei quarti di finale Lebron è stato "dirottato" sul Pietrangeli: uno dei campi più iconici della suggestiva venue del Foro Italico, che indubbiamente favorisce un maggiore contatto e una maggiore interazione tra il pubblico e i giocatori. "Juanito", come lo ha chiamato anche Paquito Navarro in un simpatico video pubblicato sui canali social della FIP, non si è sottratto ad autografi e selfie con gli appassionati della pala, mostrandosi sorridente e cordiale con la gente. 

Sembra un lontanissimo ricordo il disappunto di un anno fa, reso peraltro pubblico, quando un suo incontro era stato programmato proprio sul Pietrangeli anziché sul Centrale.   Al BNL Italy Major Premier Padel, il secondo Major della stagione in corso a Roma, l'avventura non è iniziata nel migliore dei modi per Lebron e Navarro, che giocano insieme da metà aprile e non hanno mai raggiunto la finale di un torneo del circuito Premier Padel (uscendo una volta agli ottavi e una ai quarti). Il complicatissimo successo contro l'italo-argentino Perino e lo spagnolo Garcia Rodrigo - 6-3 4-6 7-5 - era stato accolto con fastidio e disappunto: Lebron si è assunto le sue responsabilità. "Non so se posso parlare a nome di entrambi, ma siamo un po’ scontenti dei risultati che stiamo ottenendo", ha ammesso il 'Lobo' nella consueta intervista post-gara, “Voglio ottenere il meglio dalla nostra coppia, ma non riesco a farlo: non stiamo giocando come vorremmo. E di questo sono in gran parte responsabile”.  

Prima l'ammissione di colpa, dunque, poi l'atteggiamento costruttivo. "C’è margine di miglioramento", ha aggiunto, "Se giochiamo male è perché c'è margine di miglioramento. Serve essere positivi”. Detto, fatto. Il livello del padel di Paquito e Lebron si è alzato notevolmente e oggi contenderanno ad Agustin Tapia e Arturo Coello, nell'ordine numero 2 e numero 1 del ranking FIP, un posto nella finale di Roma: per la coppia numero 4 del tabellone sarà la quarta semifinale. Un traguardo raggiunto grazie ai successi convincenti contro Bergamini/Ruiz negli ottavi e Momo Gonzalez/Alex Ruiz nei quarti.  

Lebron, anzichè gonfiare il petto, ha teso la mano verso il compagno. "Paquito per me è un fratello, un grandissimo amico, confesso che nel mondo del padel sono poche le persone che hanno un rapporto così stretto con me. In realtà quello che ci lega è qualcosa di unico, con lui ho raggiunto un obiettivo che mai mi sarei aspettato di raggiungere nella vita", ha spiegato, "Quello che ci lega è questo, ma molto altro. Il vissuto insieme in realtà è tanto. Questo ci fa stare molto vicini. Ognuno ha il proprio carattere, è innegabile, ma sì, mi sento responsabile di non essere stato in grado di riuscire a tirare fuori da Paco la sua miglior versione di stesso. Però sono convinto che molto presto riusciremo a vederlo nella sua miglior condizione, perché è un grandissimo giocatore e ce lo dimostrerà di nuovo molto presto".   

Il "nuovo" lupo è pronto a tornare a far paura.

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