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Paula Josemaria e Ari Sanchez raccontano le loro ambizioni alla vigilia del BNL Italy Major Premier Padel e offrono un'interessante sguardo d'insieme sull'evoluzione attuale del padel femminile
di Alessandro Mastroluca | 18 giugno 2024
"Con l'aumento del prize money ci sono molte più giocatrici che possono dedicarsi solo ad allenarsi. Molte più atlete vivono di padel, e questo aiuta. Penso sia importante, perché abbiamo team migliori, atlete migliori e il livello di gioco è più alto". E' significativo il messaggio che arriva da parte della spagnola Ari Sanchez, la numero 1 del mondo, che insieme a Paula Josemaria punta a conquistare a Roma il secondo major del 2024.
"Credo che abbiamo vissuto una buona stagione finora, abbiamo vinto tre titoli compreso il primo major a Doha - ha ricordato -. Poi c'è stato un periodo non semplice, in cui non abbiamo giocato al nostro livello migliore. Sono emerse anche coppie nuove come Gemma Triay e Claudia Fernandez che per me lotteranno per il numero 1".
Certo, mettendo le cose in prospettiva, il loro momento non semplice farebbe la felicità di molte coppie nel circuito: ottavi al P1 di Acapulco, due semifinali e una finale nei P2 di Bruxelles, Asuncion e Siviglia. Poi sono arrivate la vittoria a Mar del Plata e la semifinale a Santiago.
A Roma mancheranno bea Gonzalez e Delfi Brea, una delle tre coppie leader del padel femminile mondiale. "Più coppie al vertice e meglio è per noi, perché ci spinge a migliorare; per i tifosi per il padel" ha detto Sanchez.
L'incremento della concorrenza, come numero di coppie che lottano per vincere i grandi tornei e come livello complessivo del circuito, è il segno dell'evoluzione del circuito, spiega Paula Josemaria.
"Le giocatrici sono atleticamente più preparate e più resistenti, il gioco sta diventando più aggressivo, più rapido - ha detto -. Io ho questo tipo di caratteristiche, mi piace vedere che ci sono più coppie che giocano un padel più potente, offensivo. Per certi versi il padel femminile si sta avvicinando a quello maschile pur mantenendo le caratteristiche delle donne che sono un po' diverse".
Dopo aver realizzato il suo sogno di diventare numero 1 del mondo, ora alimenta l'ambizione di restarci il più a lungo possibile. A Roma, spiega, vorrebbe mostrare la sua versione migliore ma senza guardare troppo in là, alla finale o alle prospettive di classifica. Meglio pensare una partita alla volta, e costruire passo dopo passo la crescita di tutto il movimento. "Il padel femminile sta crescendo, perché abbiamo più visibilità. L'obiettivo finale per la crescita di questo sport - ha concluso - è far sì che sempre più atlete possano vivere di padel e dedicarsi professionalmente solo a questo".