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Tecnica e strategia: come giocano le 4 coppie alla conquista di Roma

Nelle semifinali dell’Italy Major Premier Padel sono arrivate quattro coppie di livello assoluto: Galan/Lebron sfidano Belasteguin/Coello; Navarro/Di Nenno affrontano Chingotto/Tello. Ognuna interpreta il padel in modo differente: ecco le loro chiavi tattiche

28 maggio 2022

Prima Paquito Navarro e Martin Di Nenno contro Federico Chingotto e Juan Tello; poi Ale Galan e Juan Lebron contro Fernando Belasteguin e Arturo Coello. Sono le semifinali dell’Italy Major Premier Padel, con in campo quattro delle primissime coppie del mondo. Ecco il loro modo di interpretare il gioco.

ALE GALAN E JUAN LEBRON
Sono la coppia che sta rivoluzionando il padel di alto livello, portato in una dimensione di fisicità ed esplosività mai vista prima. Quando ci sono in campo loro il concetto di giocatore di destra e giocatore di sinistra è superato, perché entrambi sanno far male da ogni angolo della gabbia, con ogni colpo. Nel reves ci va Galan, classe 1996 da Madrid, nel drive Lebron, di un anno più grande da El Puerto de Santa Maria (Cadice), ma potrebbero tranquillamente invertirsi e c’è da scommettere che il loro rendimento cambierebbe gran poco.

Coprono la rete come nessuna altra coppia, e quando giocano al cento per cento sono gli unici a dare l’impressione di non aver mezzo punto debole. Perché il loro schema tattico è finalizzato solo e soltanto ad aprirsi lo spazio utile per fare male con i colpi da sopra la testa, ma quando c’è da pensare e soffrire sono ugualmente efficaci, grazie a due manine educate e a caratteristiche fisiche da atleti di altissimo livello. Dal 2020, cioè da quando giocano insieme, nessuna coppia ha vinto quanto loro.

Ale Galan (sinistra) e Juan Lebron (foto Adelchi Fioriti)

PAQUITO NAVARRO E MARTIN DI NENNO
Il primo è show allo stato puro, personalità, esplosività, carisma, classe. Il secondo è tutto il resto: gambe veloci, solidità estrema e tanta sostanza. Insieme, sono una coppia che ha fatto progressi enormi nel 2021 proponendo un padel che miscela perfettamente attacco e difesa. All’argentino Di Nenno spetta il compito di metterci la pazienza, per costruire il gioco, recuperare palle impossibile e tenere gli avversari lontano dalla rete bandeja dopo bandeja; allo spagnolo Navarro quello di far esplodere la palla a ogni occasione utile.

Quando esce dalla sua pala, la pallina fa un rumore diverso: più secco, più intenso. Merito della potenza ma anche di una pulizia stilistica eccezionale, che insieme alle tante magie regalate a YouTube negli ultimi anni l’ha reso il giocatore più ammirato dal pubblico di tutto il mondo. Riesce a portare il pubblico dentro alla partita come nessun’altro, ad accendersi in un secondo e diventare ingiocabile. Quando anche Di Nenno tira fuori l’aggressività, in pochissimi sanno tenere il loro ritmo.

Martin Di Nenno (sinistra) e Paquito Navarro (foto Adelchi Fioriti)

FEDERICO CHINGOTTO E JUAN TELLO
Alle altre coppie possono capitare delle incomprensioni di gioco, a loro no. Mai. I ruoli sono talmente definiti – per questioni fisiche e di abitudine (giocano insieme dal 2014) – che è impossibile che vadano entrambi sulla stessa palla, o che finisca per non andarci nessuno dei due. Chingotto è la difesa fatta padel, con un globo da tramandare ai posteri e una grinta da mediano calcistico d’altri tempi. La loro specialità – per dirla con Ligabue – era recuperar palloni, la sua recuperare palline. Fargli un punto a velocità umane è impossibile, perché è dappertutto e trova sempre soluzioni efficaci, anche nelle situazioni più disperate.

Tello invece è la parte potente, esplosiva, moderna. Deve migliorare in difesa, limite che talvolta diventa l’unico punto debole delle coppia e che gli altri big provano sempre a mettere a nudo. Ma sulle palle alte è secondo a pochissimi, grazie alla forza bruta quando a spingere tocca a lui, ma anche all’elevazione quando c’è da recuperare nei pressi della rete le bordate altrui, e inventarsi torsioni impensabili per chi guarda.

Federico Chingotto (sinistra) e Juan Tello (foto Giampiero Sposito)

FERNANDO BELASTEGUIN E ARTURO COELLO
Due modi completamente diversi di interpretare il padel, nella stessa metà campo. La leggenda argentina, classe 1979, è il simbolo dello stile di gioco classico: spinge tre palle a settimana, ha un quoziente intellettivo da Einstein del padel e ogni sua partita è una masterclass di tattica, di pazienza e di voglia di restare competitivo con uno stile vintage in uno sport che negli ultimi anni ha cambiato volto, strizzando l’occhiolino ad altre tipologie di giocatori. Ma “Bela” è rimasto fedele al suo e la scelta continua a pagare, oggi grazie anche alle bordate del compagno Coello, di 23 anni più giovane.

Il mix è ottimo, perché Bela gioca da sinistra un padel più lento, mentre il compagno – essendo mancino – fa l’esatto opposto, provando a chiudere ogni palla e accorciare gli scambi. A certi livelli deve ancora fare esperienza e a volte si vede, specialmente quando la palla scotta e l’impulsività si sostituisce alla lucidità. Ma a vent’anni fa parte del pacchetto e quando il rischio è all’ordine del giorno qualche ingenuità diventa perdonabile. Anche se è quello che spesso fa la differenza a favore delle altre coppie di vertice, che certi errori non li perdonano.

Fernando Belasteguin e Arturo Coello (foto Adelchi Fioriti)

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