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Paquito fa ballare Roma: finale contro Tapia/Coello. Sabato 10 mila presenze

Il duo Navarro/Chingotto non dà scampo a una versione opaca di Belasteguin/Yanguas, infiammando il pubblico del Centrale e conquistando meritatamente un posto in finale. Domenica sera se la vedranno contro Tapia/Coello, apparsi davvero difficili da contrastare nel duello contro Di Nenno/Stupaczuk

15 luglio 2023

Federico Chingotto (sinistra) e Paquito Navarro hanno conquistato la finale del BNL Italy Major (foto Adelchi Fioriti)

Rispetto al 2022 è cambiato il suo compagno, non più Martin Di Nenno bensì Federico Chingotto, ma l’accoppiata fra Paquito Navarro e il Foro Italico è sempre sinonimo di festa. Gli spettatori di Roma (10.000 nella giornata delle semifinali) sono tornati a ballare insieme al fenomeno di Siviglia nella serata di sabato, sulle note di quella “Freed from Desire” ormai diventata per tutti “Paquito is on fire”, al termine della semifinale vinta per 6-1 6-2 contro Fernando Belasteguin e Mike Yanguas, in un’ora e 24 minuti a senso unico.

Paquito si è preso la scena, come suo solito, ma i meriti vanno equamente divisi col solito Chingotto: splendido in difesa, incisivo in attacco e capace di rendere più facile la vita a chi ha il privilegio di stare alla sua sinistra. La semifinale si annunciava aperta, invece aperta non lo è mai stata perché i due hanno mostrato una superiorità disarmante, mettendo alle corde fin dall’inizio una versione di Belasteguin/Yanguas ben diversa rispetto a quella che 24 ore prima non aveva dato scampo ai numeri uno Galan/Lebron. Saranno Navarro/Chingotto, dunque, gli avversari di Coello e Tapia nella finalissima di domenica sera, in programma come secondo incontro alle 18.30.

I protagonisti della semifinale serale: Chingotto, Navarro, Yanguas e Belasteguin (foto Adelchi Fioriti)

I primi match romani del duo Coello/Tapia avevano lasciato un interrogativo: si sono risparmiati facendo il minimo indispensabile per andare avanti, oppure veramente non erano al top? La risposta, forte e chiara, l’ha data la prima semifinale maschile: ha proposto l’eterno duello contro Stupaczuk e Di Nenno per la decima volta nel 2023, e per l’ottava volta ha premiato la coppia più forte dell’anno, capace di incantare il pubblico con un padel che apparentemente non ha punti deboli. Nemmeno la miglior versione di Galan/Lebron ha saputo mostrare un rendimento simile, e il 6-2 6-3 finale riassume molto bene ciò che si è visto sull’erbetta blu del Centrale, in un confronto giocato ad altissime velocità.

Il caldo di Roma ha favorito le soluzioni di potenza, così Coello e Tapia hanno potuto impostare la partita a modo loro e sono diventati inavvicinabili. Lo spagnolo di Valladolid – malgrado la stazza – arriva dappertutto, sbaglia una palla ogni quarto d’ora e quando accelera fa malissimo; mentre l’argentino di Catamarca inventa soluzioni che il 99% dei colleghi si sogna, alternando un mix letale fra potenza e tocco, ma anche velocità. Quando sono così ispirati semplicemente non c’è verso di fermarli. Il resto l’ha fatto la stanchezza dei “Superpibes”, che per arrivare al sabato del Foro Italico erano dovuti sopravvivere a una via crucis lunga otto ore in tre giorni, necessaria per resistere tre volte a un passo dal baratro.

Per Coello e Tapia l’unico – piccolo – momento di difficoltà è arrivato quando è stato il momento di servire per chiudere la contesa. Di colpo si sono trovati 0-40 commettendo tre errori, ma hanno saputo stringere i denti e dopo aver annullato un’altra palla del 4-5 sono riusciti a chiudere i conti, dopo 75 minuti. Col successo romano, Arturo e Agus conquistano la prima finale in coppia nel circuito Premier Padel, e si prendono anche una piccola rivincita contro il duo tutto argentino, che li aveva battuti nel Major inaugurale di Doha imponendogli quella che per mesi sarebbe rimasta la loro unica sconfitta stagionale.

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